L’arte della nascita


Fiori e cioccolatini sono i regali più frequenti per le neomamme. Immaginate se, invece, vi regalassero un bel vassoio dipinto dall'artista del momento? Questo era l'oggetto che ricevevano le donne di famiglie abbienti dopo aver partorito (ed essere sopravvissute al parto), o come regalo di nozze per incoraggiare la coppia a tirar su presto famiglia. La funzione pratica di questi vassoi era di portare cibo e bevande alla puerpera a letto. Il compito della donna, com'è ben saputo, era quello di partorire più figli possibili, e la preoccupazione dei genitori era quella di trovare un marito o una moglie per i loro figli, per fare in modo che la casata andasse avanti nelle generazioni. La moglie, spesso, si sceglieva fra quelle che si consideravano candidate adatte al parto. Un compito che potrebbe sembrare semplice, ma che invece non lo era affatto per via dell'alto tasso di mortalità infantile e delle donne durante il parto. Quindi più che fare figli, ciò che era veramente difficile era superare il parto nel caso delle mamme, ed arrivare a età adulta nel caso dei figli. Se, a questa situazione, ci aggiungiamo i periodi di pestilenze, come quella terribile del 1348, che si portavano via percentuali spaventose di popolazione, non ci stupisce che esistesse un riguardo speciale verso la nascita.


Questi vassoi chiamati desco da parto venivano dipinti con scene religiose legate alla famiglia (nascite, Sacra Famiglia...), o quotidiane di bambini che giocano, come nel caso di questo esempio dello Scheggia conservato nel Palazzo Davanzati, così come gli stemmi delle famiglie degli sposi. Lo Scheggia, ovvero Giovanni di Ser Giovanni (1406-1486) era il fratello minore di Masaccio (Tommaso di Ser Giovanni), il primo pittore del Rinascimento fiorentino. Giovanni, invece, pur lavorando in uno stile più medievale, ebbe un grande successo fra le famiglie della città con questo tipo di oggetti, e quindi molti deschi da parto e altre commissioni legate al matrimonio uscirono dalla sua bottega. Questa tradizione fiorentina, già presente in epoca medievale, continuò durante il Rinascimento e oltre, ed è il motivo per cui a Firenze si trovano tanti dipinti tondi ad imitazione dei deschi da parto. Nonostante l'idea romantica del Rinascimento come un periodo di amore e bellezza, la verità è che queste coppie di romanticismo ne avevano ben poco, essendo costretti a sposare qualcuno/a che spesso appena conoscevano, per interessi della famiglia che voleva mantenere uno status sociale e i suoi rapporti con altre famiglie. Nel caso delle donne poi, si trattava anche di sopportare la pressione di fare figli, e la loro vita era indirizzata a questo scopo che, nel caso fosse dimenticato, veniva loro continuamente ricordato con queste immagini.

Anche se i tempi sono cambiati.. a poter scegliere tra i fiori, che hanno vita breve, i cioccolatini, che durano ancora molto meno, e una bella opera d'arte, che rimane per sempre, la scelta è proprio facile! O, cosa preferireste? ;-)