24 GIUGNO: FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA


Il 24 giugno si celebra a Firenze una delle sue feste più importanti: quella del santo patrono, ovvero San Giovanni Battista. E’ in questa data che la Chiesa, infatti, festeggia la Natività del santo considerato il Precursore di Cristo, e colui che introdusse il battesimo nell’acqua come forma di purificazione. Molti sono gli eventi che si dispiegano in città durante la giornata di festa. Ma come mai San Giovanni Battista è così importante per Firenze?


La devozione della città a questo santo è evidente in tante opere, in cui l’iconografia classica lo ritraeva o come un bambino, Giovannino, insieme a Maria e al Bambino, o da adulto, coperto di pelli di cammello, a ricordare la sua vita di asceta nel deserto. A Firenze il monumento principale a lui dedicato è, appunto, il Battistero di San Giovanni, nella piazza omonima, di fronte alla Cattedrale, divenuto quindi nei secoli il fulcro dei festeggiamenti a lui dedicati.

Ma come mai questo santo divenne così importante per Firenze? In epoca “pagana”, prima della conversione della città al Cristianesimo, il dio protettore di Firenze era Marte. Fu il vescovo Zanobi, secondo la leggenda, a convertire i fiorentini nel V secolo, e quando i Longobardi giunsero in Italia e a Firenze nel VI secolo, si portarono dietro i loro santi, di cui il loro patrono, San Giovanni Battista. E fu così che il dio della guerra venne sostituito da un santo che però, per diversi aspetti, gli somigliava: forte, coraggioso, e a suo modo “agguerrito”.

I festeggiamenti per questo patrono iniziarono nel 1084, ma divennero particolarmente solenni nel Trecento, e duravano ben tre giorni. Per la città era un evento molto importante, che non aveva un valore solo religioso, ma anche politico e civile, e i preparativi erano sontuosi. Il 23 giugno si iniziava la mattina con una processione religiosa che si concludeva nella piazza davanti al Battistero, allestita con ricche decorazioni, di cui il prezioso altare d’argento, ora custodito nel Museo dell’Opera del Duomo, realizzato tra Trecento e Quattrocento da diversi artisti importanti. La sera poi venivano offerti dei grandi ceri al santo. Il giorno stesso della festa, il 24, ulteriori doni venivano portati anche da delegazioni dei paesi del territorio fiorentino, che giungevano in città appositamente per le celebrazioni. A chiudere la festa, nel pomeriggio veniva corso il palio cittadino, in cui si sfidavano i quartieri della città.

Un’altra tradizione era quella della Zecca fiorentina, in cui il 24 giugno un uomo che impersonava il santo, vestito di pelli di cammello, veniva trasportato su un alto carro di fieno dalla Zecca in città. Per via di questo suo aspetto trasandato e straccione, da eremita per l’appunto, l’uomo si guadagnò il soprannome di “brindellone”: questo nome è quindi passato al famoso carro che viene fatto “scoppiare” la domenica di Pasqua davanti alla cattedrale.

Dal Quattrocento, soprattutto con Lorenzo il Magnifico, la festa divenne ancora più ricca di eventi, e anche più profana: il 22 giugno sfilavano per la città dei carri allegorici, con rappresentazioni mitologiche, simili a quelli del carnevale, festa molto cara ai Medici. Ma quando, dopo la morte di Lorenzo e la cacciata dei Medici da Firenze, salì al potere il frate domenicano Girolamo Savonarola, castigatore di costumi ed eccessi, anche la festa di San Giovanni venne sospesa.

Nel Cinquecento, dopo il rientro dei Medici, che con Cosimo I inaugurano il principato della famiglia, anche la festa venne recuperata, e con questa diversi eventi. Fu sempre Cosimo I a introdurre il cosiddetto “Palio dei Cocchi”, una corsa di cavalli e carrozze che aveva luogo il giorno della vigilia, il 23, in Piazza Santa Maria Novella. Nel Seicento, il granduca Ferdinando II commissionò una “sedia di San Giovanni”, ovvero una sorta di trono, decorato con materiali preziosi, su cui egli sedeva alla fine della processione: i nobili e i rappresentanti degli altri paesi soggetti a Firenze gli consegnavano qui i loro doni per la festa. Questa sedia purtroppo non esiste più.

La festa, oggi, non si svolge più in tre giorni, ma solo il giorno del 24. E diversi sono gli eventi di questa giornata: la mattina vi è la cosiddetta Offerta dei Ceri, ovvero il Corteo della Repubblica Fiorentina, partendo da Piazza della Signoria, porta in dono dei ceri in Battistero, a ricordare quella che un tempo era una tradizione affidata ai nobili della città. Viene poi celebrata la messa solenne in Cattedrale. Nel pomeriggio si gioca la finale del Calcio Storico in piazza Santa Croce (vedi altro articolo), preceduta e seguita dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Infine la sera gli attesissimi “fochi di San Giovanni”, ovvero fuochi d’artificio! Anche questa è una tradizione antica che un tempo avveniva in Piazza della Signoria: un dipinto in Palazzo Vecchio raffigura proprio la piazza nel Cinquecento, in occasione della festa del patrono, con tanto di fuochi che, si dice, fossero stati organizzati da Bernardo Buontalenti, artista tutto fare alla corte dei Medici, soprannominato per questo anche “Bernardo delle Girandole”. Oggi lo spettacolo pirotecnico illumina la città dal Piazzale Michelangelo, e ad occuparsene dal 1796 è la Società di San Giovanni Battista.

Non resta che augurare a tutti una buona festa di San Giovanni!