GIOVANNI DA VERRAZZANO: UN FIORENTINO A NEW YORK!


Ritorniamo al periodo delle grandi esplorazioni, e quindi ad un altro importante navigatore fiorentino che merita un forte tributo: Giovanni da Verrazzano, vissuto circa tra il 1485 e il 1528, famoso per aver scoperto la Baia di New York nonché la costa orientale degli Stati Uniti.


Non si hanno molte notizie sulla vita (e sulla morte) di questo navigatore, ma di certo sappiamo dov’è nato: nell’omonimo castello immerso tra le colline del Chianti nei pressi di Greve, nel 1485. Come altri nostri navigatori di quell’epoca di scoperte, dal genovese Cristoforo Colombo al veneziano Giovanni Caboto o all’altro fiorentino Amerigo Vespucci, anche Verrazzano dovette lasciare le sue terre per perseguire i suoi sogni di avventura in “terra straniera", vale a dire compiere le proprie imprese al servizio di altri paesi europei: nel suo caso la Francia di Francesco I.

Si trasferì quindi a Dieppe, in Francia, e fu proprio Francesco I che nel 1522, sulla scia delle imprese degli altri navigatori verso il Nuovo Mondo, lo incaricò di organizzare una spedizione che permettesse di trovare una via di passaggio verso la Cina attraverso le terre d’America.

Verrazzano partì con 4 navi, ma giunse nel Nuovo Mondo solo con una: la Dauphine. Insieme a lui vi era anche suo fratello Girolamo, cartografo. Unico scritto rimasto a documentare il viaggio è una lettera che Giovanni scrisse al re Francesco I. In circa 50 giorni e con 50 uomini egli approdò sulle coste orientali degli odierni Stati Uniti, per la precisione nella Carolina del Nord, in un punto che non è un film ma un promontorio: Cape Fear, il promontorio della paura!

Dopo essersi spinto a sud fino alla Florida, andò verso nord, ed è qui che fece il suo ingresso per primo nella Baia di New York, il 17 aprile 1524, attraversando lo stretto braccio di mare che oggi separa i due quartieri di New York, Brooklyn e Staten Island, chiamato “The Narrows”, e giungendo alla foce del futuro fiume Hudson. Qui egli incontrò i nativi, di cui il popolo Lenape, che egli descrisse nella sua lettera al re francese come persone amichevoli ed ospitali.

Si spinse poi più a nord, fino alle coste della Nuova Scozia e di Terranova, compiendo così un viaggio lungo tutta la costa est degli Stati Uniti. E proprio l’imprevista lunghezza di questa navigazione lo costrinse a questo punto a fare ritorno in Francia. Insomma: l’impresa non aveva forse prodotto il risultato sperato, la famosa via per l’Oriente, ma aveva portato il navigatore fiorentino a confermare le teorie già ipotizzate dal suo conterraneo Amerigo Vespucci: quello era tutto un nuovo continente!

In America Verrazzano vi tornò altre due volte in altrettante spedizioni: la prima lo portò in Brasile, ma la seconda, invece, è un po’ avvolta dal mistero. Perché fu quella per lui fatale, quella in cui scomparve. Era il 1528. Cosa accadde? Non si sa con certezza: per alcuni egli morì in Brasile, per altri nelle Isole Bahamas; per alcuni fu ucciso dagli indigeni cannibali, per altri impiccato dagli spagnoli rivali.

Quale che fu la sua sfortunata fine, neanche la sua gloria fu fortunata da subito: ci sono stati tempi, in passato, in cui i suoi viaggi sono stati messi perfino in dubbio.

Oggi, tuttavia, abbiamo diversi luoghi che lo commemorano, a partire da due ponti con il suo nome: uno è a New York, proprio su quel braccio di mare che divideva, e che dal 1964 unisce, Brooklyn a Staten Island. Il nome del ponte racchiude in sé quello dello stretto e quello del suo scopritore: Verrazano-Narrows Bridge. La sua costruzione nel 1964 ha aggiunto un pezzo di storia nella città, permettendo all’isola di Staten Island di poter comunicare più facilmente con la penisola di Long Island e il resto di New York City, superando i lunghi e disagevoli collegamenti via New Jersey o via traghetto per Manhattan. La sua costruzione, inoltre, ha portato tanti abitanti in più a Staten Island, molti di loro italiani prima residenti a Brooklyn. Ed è proprio a Staten Island che, tanto tempo fa, ha vissuto un altro fiorentino illustre: Antonio Meucci. Ma questa è e sarà un’altra storia.

Anche Firenze ha dedicato poco dopo un ponte alla memoria di Giovanni: il ponte Verrazzano, l’ottavo ponte della città, la cui costruzione fu decisa poco dopo quello di New York, nel 1965. Inaugurato nel 1980, unisce i quartieri di Gavinana e Campo di Marte.

E anche Greve in Chianti, paese di origine di Giovanni, non poteva non celebrare il suo più illustre cittadino: nella sua piazza principale, piazza Matteotti, sorge dal 1913 una statua a lui dedicata. Non solo: esiste anche un Verrazano Day, festeggiato sia a Greve che a New York! Quando? Ma il 17 aprile, ovviamente! Data di scoperta del Porto di New York!

Infine, nelle colline del Chianti, in un panorama da favola vicino Greve, circondato dai suoi vigneti, esiste ancora il bellissimo castello dove il nostro navigatore nacque nel 1485: la famiglia Verrazzano lo possedeva dal VII secolo, ingrandendolo nel tempo. Passato poi, all’estinzione della dinastia, di mano in mano ad altri proprietari, questo antico insediamento etrusco e romano, trasformato poi in una villa con fattoria, è ora famoso non solo per il nome che porta, e la sua bellezza antica, ma anche per essere ora agriturismo e luogo di degustazione. Di cosa? Di specialità toscane, e soprattutto di vino Chianti Classico: le sue cantine risalgono addirittura al XVI secolo! (Vedi: www.verrazzano.com).